< < <
Date Index > > > |
Genoa: per farsi un'idea... by Daniel Pinéu 25 July 2001 09:55 UTC |
< < <
Thread Index > > > |
Dear friends, since we have had discussions about the nature of the anti-globalization "movement", and, more recently, about the events at Genoa, here is the account of a witness who was present. I am sorry that it is in Italian, I did not have the time to translate the documento into English. Hope you understand at least some of it. Best regards, Daniel Pinéu > From: Marletto Vittorio <vmarletto@smr.arpa.emr.it> > Sent: Tuesday, July 24, 2001 12:39 PM > Subject: per farsi un'idea... > > > Cari amici, > allora io ero a Genova. Io ho visto. Non date retta ai giornali ed ai > telegiornali. E' stata una cosa pazzesca, un massacro. E' difficile > raccontare cio' che e' avvenuto tra venerdi' e sabato. Per farlo mi aiuto > con quello che ho visto io e quello che hanno visto altri carissimi amici > presenti a Genova. Vi prego di avere la pazienza di leggere e' veramente la > cronaca di un incubo che difficilmente sentirete sui grandi mass media. > 1. Io arrivo Giovedi' a Genova dopo la festosa manifestazione dei migranti, > 50.000 persone. Ci sono i campi di raccolta, siamo tantissimi. Migliaia di > persone assolutamente pacifiche, un clima meraviglioso (vi ricordate i campi > scout?) si discuteva si cantava si stava bene insieme. Scout e militanti, > volontari e professionisti e venerdi' mattina iniziamo le piazze tematiche > in una citta' blindata: le varie associazioni si troveranno sparse nella > citta' per fare un assedio festoso con danze, performance e slogan alla > famosa linea rossa. A questo punto sul lungo mare arriva il famoso black > block, alcuni di loro vengono visti parlare con la polizia, altri > direttamente escono dalle loro fila. Parlano soprattutto tedesco. Iniziano a > sfasciare tutto. Polizia e carabinieri stanno fermi. I black block cercano > di infilarsi nel corteo dei lavoratori aderenti ai COBAS e altri sindacati, > di cui picchiano uno dei leader, vengono respinti a fatica. Poi i black > block puntano sulla prima piazza tematica (centri sociali), piombano armati > fino ai denti. La polizia li insegue, i manifestanti si trovano attaccati > prima dai black e poi dalla polizia che a quel punto inizia le cariche > violentissime. I black se ne vanno e piombano sulla piazza dove c'era la > rete di Lilliput (commercio equo, gruppi cattolici di base, Mani Tese, > ecc.). La gente facendo resistenza pacifica cerca di allontanarli. La > polizia insegue: carica la piazza. La gente alza le mani grida pace! Volano > lacrimogeni e manganellate. Ci sono feriti. I black se ne vanno e continuano > a distruggere la città... 300-400 del black block vagano per Genova, chi li > guida conosce perfetttamente la citta': il loro percorso di distruzione > punta a raggiungere tutte le piazze tematiche dove ci sono le iniziative del > movimento. E' impressionante. Si muovono militarmente, si infiltrano, i capi > gridano ordini, gli altri agiscono. E a ruota arrivano polizia e > carabinieri. Intanto nella piazza tematica dove c'e' l'ARCI e l'Associazione > Attac ecc.: tutto va bene, nel primo pomeriggio si decide di andarsene dal > confine con la linea rossa fino ad allora assediata con canti, scenette, > ecc. La gente sfolla verso Piazza Dante, la polizia improvvisamente lancia > lacrimogeni alle spalle,. Fuggi fuggi generale. Gli ospedali si riempiono di > feriti. Molti pero' non vanno a farsi medicare in ospedale: la polizia ferma > tutti quelli che ci arrivano. E' sera. La gente e' sconvolta, molti iniziano > a essere presi dalla rabbia. Dei black improvvisamente non si ha piu' > notizia. Alla cittadella dove c'e' il ritrovo del Genoa Social Forum saremo > diecimila. E' arrivata la notizia della morte del ragazzo. C'e' paura, i > racconti di pestaggi violentissimi si moltiplicano. Ragazzi e suore che > piangono. C'e' un sacco di gente ferita. Un anziano che piange con una benda > in testa, è un pensionato metalmeccanico. C'e' Don Gallo della Comunita' di > San Benedetto. C'e' la mamma leader delle Madri di Plaza de Mayo in > Argentina, quelle che da anni cercano notizie dei loro figli desaparecidos: > dice che e' sconvolta per quello che ha visto con i suoi occhi, gli > ricordano troppo l'Argentina della dittatura: non pensava fosse possibile in > Italia Intervengono mio fratello, Luca Casarini delle tute bianche e > Bertinotti (l'unico politico che ha avuto il coraggio di accorrere) calmano > tutti: ragazzi non uscite in piccoli gruppi, non accettate la sfida della > violenza. Si decide che la risposta sara' la grande manifestazione del > giorno dopo, saremo in tantissimi, pacificamente contro tutte le > provocazioni e le violenze di black block e forze dell'ordine. Il senatore > Malabarba racconta che e' stato in questura. Ha trovato strani personaggi > vestiti da manifestanti, parlano tedesco ed altre lingue straniere. > Confabulano con la polizia e poi escono dalla questura. Scoppia > improvvisamente un incendio in una banca vicino alla cittadella. Gli > elicotteri ci sono sopra: per piu' di 40 minuti non arrivano ne' pompieri > ne' niente. Di notte uno dei campi dove siamo a dormire, il Carlini, viene > circondato dalla polizia. Entrate a perquisire, fate quello che volete. La > gente piange: implorano di non essere ancora caricati. La polizia entra: nel > campo non trova niente. > 2. Sabato: la grande manifestazione, siamo veramente una moltitudine. Il > corteo parte, ci sono mille colori. Gente di tutto il mondo. Tutte le > associazioni, il volontariato, i contadini, i metalmeccanici, i curdi, > ....ecc. Canti, danze, mille bandiere. Piazzale Kennedy. Non ci sono > scontri. Non c'e' niente. Sbucano i black block. La polizia improvvisamente, > senza alcun motivo, spacca in due l'enorme manifestazione. Si scatena la > guerra. Cariche dovunque, manganellate. Sono impazziti. La polizia carica i > metalmeccanici della FIOM, i giovani di Rifondazione. Iniziano inseguimenti > per tutta Genova. Chi rimane solo è inseguito, picchiato. Decine di persone > testimoniano di inseguimenti e pestaggi solo perche' riconosciuti come > manifestanti. E' picchiato dalla polizia un giornalista del Sunday Times > (sul numero di oggi racconta la sua avventura...) In un punto tranquillo > della manifestazione, sul lungomare, improvvisamente da un tetto vengono > sparati lacrimogeni che creano panico. Usano gas irritanti, producono > dermatiti, non fanno respirare. I black block compaiono e scompaiono, > nessuno li ferma. Attaccano un ragazzo di Rifondazione. Gli spaccano la > bandiera e lo picchiano. Attaccano a pietrate i portavoce del Genoa Social > Forum. Spaccano vetrine ed incendiano. Sono armati fino ai denti: ma come ci > sono arrivati nella Genova blindatissima? La testa della grande > manifestazione è tranquilla, il Genoa Social Forum fa l'appello di defluire > con calma, di non girare da soli per la citta'. Veniamo indirizzati verso > Marassi dove ci sono i pullman di quelli arrivati la mattina. Siamo fermi > li'. Non si puo' andare avanti: a piazzale Kennedy e' guerra. Siamo in tanti > fermi, seduti per terra. Improvvisamente partono i lacrimogeni. Fuggi fuggi > generale. Si cerca di tornare verso la cittadella del Genoa Social Forum: > passano camionette della polizia da dove urlano: vi ammazzeremo tutti! La > seconda parte del corteo non arriverà mai alla piazza dove era prevista la > conclusione. Tutte le persone vengono caricate indistintamente sul lungo > mare. Chi riesce scappa nei vicoli verso la collina, dove si scatena una > vera e propria caccia all'uomo. Sabato notte, la manifestazione era ormai > finita da alcune ore, la polizia irrompe nella Sede stampa del Genoa Social > Forum. Picchiano tutti con una violenza impressionante. In particolare sono > interessati alla documentazione (testimonianze, video, foto...ecc.) che > raccontano quello avvenuto tra venerdi' e sabato: sono molti attenti a > distruggere tutto. Vengono distrutti tutti i PC e tutto il materiale che > trovano, viene arrestato l'avvocato che coordina il gruppo di avvocati > presenti a Genova. Viene distrutto o portato via anche tutto il materiale > che gli avvocati avevano raccolto per difendere le persone arrestate. Adesso > non si sa piu' neanche quante sono e quali sono le accuse. Durante la > perquisizione, fatta senza alcun mandato, a parlamentari, avvocati, > giornalisti e medici e' impedito di entrare. Le famose armi comparse oggi in > conferenza stampa ieri non si erano viste....rimangono i feriti e gli > arrestati. Del black block non si sa piu' niente. Vi assicuro, due giorni da > incubo: black block e forze dell'ordine hanno fatto un massacro e volevano > farlo. Poliziotti e carabinieri erano stati montati in modo pazzesco, fin da > venerdi' mattina urlavano e insultavano. Gli hanno veramente lavato il > cervello. E poi oggi a sentire televisioni e leggere giornali: Dio mio > sembra proprio un regime: dove hanno scritto la verita' che tutti noi che > eravamo li' abbiamo visto? Divento poi matto a pensare che alcuni potranno > ancora pensare: "voi contestatori, dite le solite cazzate..." Non fatevi > imbrogliare, abbiate il coraggio di mettere in discussione i vostri > convincimenti sulle meravigliose forze dell'ordine italiane e sugli apparati > democratici del nostro Stato. A Genova veramente e' avvenuto qualcosa di > pazzesco. Hanno inaugurato il nuovo governo... Un'altra piccola cosa: sul > giovane ammazzato. La sapete la prima versione della questura prima che > comparissero i video? Ammazzato da un sasso lanciato da altri > manifestanti... Se pensate che molta della documentazione raccolta da > testimoni e' stata distrutta dopo l'irruzione alla sede del Genoa Social > Forum di questa notte... ci rimangono le "sicure" versioni delle forze > dell'ordine... Meditate e per favore fate girare, stampate, parlate, c'e' > bisogno di raccontare la verita'. A vostri amici, parenti, colleghi di > lavoro. Vi prego non voltatevi dall'altra parte. Grazie > Stefano Agnoletto > P.S. Mio fratello (Vittorio) e' distrutto, mi ha detto: è pazzesco, sembra > di essere nell'America Latina negli anni 70. Forse neanche lui aveva capito > fino in fondo con chi aveva a che fare e che governo e responsabili delle > forze dell'ordine potessero arrivare a tanto. > > ---------------------------------------------------------------------- > Mario Pellizzari - editorial team > i-Side S.r.l. > Milano > via Pestalozzi, 4 20143 Milano > Tel. 02.89.15.54.38 - Fax. 02.89.15.85.19 > http://www.i-side.com > > ------------------------------------------------------------------------ Daniel Pinéu danielfrp@hotmail.com undergrad Pol Sci & International Relations Universidade Nova de Lisboa
< < <
Date Index > > > |
World Systems Network List Archives at CSF | Subscribe to World Systems Network |
< < <
Thread Index > > > |